È iniziato il restauro del nutrito corpus di disegni di Ippolito Caffi (1809-1866) conservato presso il Gabinetto dei disegni e delle stampe del Museo Correr. L’intervento, reso possibile grazie al contributo di Venice in Peril, interessa 150 fogli e 20 taccuini di disegni entrati a far parte delle collezioni museali cittadine nel 1889, a seguito del lascito testamentario di Virginia Missana – Caffi, vedova di Ippolito.
A guisa di diario figurato, i disegni testimoniano i viaggi e le peregrinazioni del pittore, da Roma a Napoli, fino alle incursioni in Medio Oriente. A questi si affiancano gli studi tratti dal fronte militare, fogli che testimoniano il suo pieno coinvolgimento alle vicende risorgimentali. Alla notizia dell’insurrezione veneziana contro l’Austria, Caffi infatti parte da Roma con una legione della Guardia Civica romana e in seguito si aggrega ai “Crociati bellunesi”, partecipando entusiasticamente alla rivoluzione veneziana e alla proclamazione della Repubblica. Durante questo periodo di fervente impegno civile, la sua figura assume i connotati dell’artista-patriota, sempre in prima fila per documentare le vicende belliche. Successivamente, il pittore segue gli spostamenti dell’esercito garibaldino in Campania e il 7 novembre 1860 è a Napoli per assistere all’ingresso in città di Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi.
Nel loro insieme, i taccuini di disegni del Gabinetto dei disegni e delle stampe del Museo Correr offrono a studiosi e appassionati una testimonianza preziosa al fine di comprendere la genesi del processo creativo di questo artista, ossia il momento in cui Caffi trae ispirazione dalla realtà circostante per dar forma ai suoi pensieri grafici, molti dei quali risultano preparatori per quelle singole parti, che assemblate, andranno a costituire il dipinto finale.