IMAGO IUSTITIAE
Capolavori attraverso i secoli
Dal 10 giugno al 22 ottobre 2023
Venezia, Museo Correr
A cura di Marina Mattei
La mostra vuole affrontare il tema dell’iconografia della Giustizia nelle sue molteplici sfaccettature e nei diversi momenti storici e la resa di questo tema nell’arte, in cui la giustizia è rappresentata sia come incarnazione della virtù morale sia in termini di azione volta al raggiungimento del suo scopo.
Nel percorso espositivo saranno mostrate opere d’arte che rappresentano l’allegoria della Giustizia come virtù e altre che hanno per soggetto alcuni tra gli episodi maggiormente noti di esempio di azione manifesta, come il Giudizio di Salomone o il Giudizio Universale. Nell’iconografia tradizionale, la Giustizia è raffigurata con la bilancia quale più antico degli attributi, al quale si aggiungono nel tempo la spada come simbolo ammonitorio del suo potere di punire i malvagi, il leone come espressione di forza e la benda che l’acceca, segno di imparzialità. Ma la storia della sua iconografia e dei suoi attributi ha una genesi lontana.
Attraverso sei sezioni, corrispondenti allo svilupparsi della Figura allegorica, dagli albori delle civiltà fino all’età moderna, sono esposti reperti archeologici, monete e medaglie (sezioni I-II). Una serie di “racconti e interpretazioni” realizzate dagli artisti più importanti dal Medioevo al ‘900 illumina la sua iconografia.
Opere su carta, legno, tela e tavola sulle quali troneggia come semidea, come Virtù e come Personificazione e Allegoria della stessa città di Venezia (sezioni II-III) .
I suoi attributi e le sue compagne ce la rendono inevitabilmente riconoscibile (sezione III).
I luoghi tempio e casa di Giustizia, i Palazzi dell’età moderna costruiti per praticarla e amministrarla, ebbero apparati decorativi di grandi artisti che la celebrano traendo schemi e contenuti dai loro predecessori (sezione IV).
Le azioni e le idee di intellettuali, giuristi e letterati che si sono sempre adoperati per eliminare la pena di morte è riassunta nella figura di Cesare Beccaria, che si fece promotore dell’abolizione della pena di morte (Sezione V). Il percorso si chiude con una serie di scene che mostrano atti e protagonisti di Giustizia (sezione VI), protagonisti immortalati come eroi e santi e, infine, episodi di pratica della legge, grandi quadri che imprimono nella mente proprio il leitmotiv della mostra.
Sono presenti tra le altre, Opere di Guercino, Andrea Del Sarto, Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Maccari e un bulino di Raffaello.
Sono altresì presenti tre opere di artisti contemporanei – Ai Weiwei, Kendell Geers, Koen Vanmechelen – concesse dalla Fondazione Berengo, che creano particolari suggestioni dimostrando come il vetro, ancora una volta, sia duttile interprete concettuale.
La mostra è promossa dal Comune di Venezia nella persona del Sindaco Luigi Brugnaro, ideata e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma presieduto da Giuseppe Lepore in sinergia con la Fondazione Musei Civici di Venezia presieduta da Mariacristina Gribaudi e con il patrocinio del Comando Interregionale dell’Italia Nord-Orientale della Guardia di Finanza diretto dal Generale di Corpo D’Armata Carmine Lopez che ha curato i più alti aspetti istituzionali relativi alla pianificazione, programmazione e organizzazione dell’evento.
Scopri il virtual tour della mostra