L’opera intitolata Meravigliarsi è andare oltre i confini esplora il concetto di “scrittura sconfinata”, espresso con la perdita di definizione dei bordi delle lettere, che si dissolvono nello spazio della tela. Osservando i tratti della scrittura sconfinata, si possono intuire i gesti della mano che ha dato vita a quei segni, percepire i cambiamenti di velocità e pressione, nonché il momento in cui il pennello carico d’inchiostro tocca la superficie, generando tratti più densi e profondi.
La scrittura sconfinata si libera dalla rigidità della pagina stampata, emergendo dalla sua gabbia testuale per esplorare nuovi orizzonti espressivi e concettuali. L’organizzazione gerarchica del testo, con la sua disposizione ordinata e razionale, può essere vista come una rappresentazione tangibile del pensiero logico che permea la nostra società contemporanea. Tuttavia, tale struttura potrebbe anche essere considerata un sintomo della persistente visione antropocentrica che ci spinge a considerare noi stessi come il fulcro dell’universo. Da lontano l’opera circolare sembra un fiore, come se sconfinando oltre i bordi, le lettere diventassero un’unica forma. Alcune lettere si possono ancora leggere, arrivando a comporre la parola MERAVIGLIARSI. Vista da vicino però i segni neri diventano più foschi e la parola, perdendo definizione, si dissolve.
OPERE IN MOSTRA
Meravigliarsi è andare oltre i confini
To wonder is to go beyond the boundaries
2024. Inchiostro su stoffa di vecchi pezzi di lino, su struttura di legno. 150 cm ⊘
BIOGRAFIA
Monica Dengo (Camposampiero, Padova, Italia, 1966) è artista, docente, curatrice e organizzatrice di eventi artistici. I suoi principali campi di interesse sono la calligrafia, la scrittura a mano e il segno. Dopo aver frequentato una scuola di calligrafia e legatoria a Londra (1991-1992) e aver proseguito con studi indipendenti negli Stati Uniti (1993-1998), ha iniziato un’indagine sul legame che le persone hanno con la propria grafia. La sua ricerca artistica si concentra sulla scrittura a mano come forma di espressione profondamente connessa con l’interezza del corpo e della mente. Il suo lavoro, sia come artista che come curatrice, si concentra sulla comunicazione interculturale e sulla relazione che le persone hanno con gli scritti di altre culture.