I. L’immagine antica del territorio
L’immagine antica del territorio attraverso la cartografia storica è proposta in una sequenza cronologico-tematica, da alcuni notissimi “Monumenta Italiae cartografica” quattrocenteschi, alla presentazione di strumenti e trattatistica, in una sorta di ideale gabinetto del cartografo.
Portolani e isolari rievocano le vie del mare per traffici, commerci ed esplorazioni, seguite dalla narrazione de la penetrazione fondiaria in terraferma e l’amministrazione del patrimonio.
Vengono inoltre presentate, quale esempio insuperato di cartografia per il governo politico, le cinque grandi mappe di Cristoforo Sorte sullo Stato da terra veneziano.
Successivi capitoli trattano della cartografia prodotta dai secolari cimenti di governo delle acque, sia per quanto riguarda la laguna, le opere di difesa a mare e i fiumi gravitanti sul bacino lagunare, sia a proposito di bonifiche, irrigazioni, e utilizzo delle acque in svariati opifici.
La cartografia per la guerra e la difesa – fortezze, rappresentazioni di battaglie -, quella prodotta per il controllo della sanità, per la gestione della viabilità di terra e per il governo delle emergenze naturali quali alluvioni e inondazioni, scandiscono in ulteriori capitoli figurativi il tema della cartografia per il governo del territorio.
Conclude infine la sezione un cenno – sofisticato e allusivo – sulla cartografia per l’erudizione e la storia, per l’archeologia, per il mito.