Ugo Valeri
Nato a Piove di Sacco (PD) nel 1873, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1896 e nell’anno seguente a quella di Bologna.
Protagonista della vita scapigliata e bohemienne della città emiliana, come animatore della Congrega dei Giambardi della Sega, lavora anche a Milano e a Venezia. Valeri è poeta della strada, ovvero una sorta di narratore provvisto di matita, carboncino, acquarello, tempera e olio, che tratteggia la vita irrequieta dei primi anni del ‘900: il popolo dei caffè, dei teatri e del demi-monde.
Ma è anche uomo di successo, come testimonia la sua partecipazione ad importanti esposizioni quali il Premio Francia a Bologna (che vince nel 1898), l’Esposizione Internazionale per l’apertura del Sempione nel 1906, la Biennale di Venezia nel 1907 e le personali a Ca’ Pesaro nel 1909 e 1910.
Fu proprio a seguito dell’enorme riscontro della personale del 1909 che verrà a determinarsi la svolta secessionista di Ca’Pesaro, ovvero il movimento innovativo che, sotto l’ala di Nino Barbantini, nell’ambito delle prime esposizioni Bevilacqua La Masa, trovò spazio al Museo di Ca’ Pesaro, in fertile polemica con l’establishment critico dell’epoca, offrendo visibilità, tra gli altri, ad artisti come Arturo Martini, Felice Casorati, Gino Rossi.