La mostra, curata da Piero Lucchi e Monica Viero e allestita al primo piano del Museo Correr, presenta una selezione di opere tratte dalla raccolta di Aldo Ravà (1879-1923), collezionista e studioso di arte e letteratura del Settecento.
Nato a Venezia da una famiglia di origine ebraica fra le più eminenti della città, dopo gli studi classici si laurea in legge ma non eserciterà mai la professione, dedicandosi fin dalla giovinezza allo studio e al collezionismo.
Appassionato di libri, mobili e oggetti, raccoglie nella sua casa straordinari esemplari d’arte del XVIII secolo. La sua biblioteca di quasi 10.000 volumi conta edizioni che riflettono anche una passione di bibliofilo. Le stampe e i volumi – che riguardano prevalentemente arte, letteratura, musica e vita quotidiana – rivelano, sul Settecento, un punto di vista innovativo rispetto all’idea stereotipata che di questo secolo si era formata nell’Ottocento, evidenziandone invece vivacità, ricchezza di contraddizioni, autori e temi inesplorati o non completamente indagati. Aldo Ravà muore a Venezia, poco più che quarantenne, nel 1923.
La sua collezione giunge al Museo Correr per sua volontà testamentaria negli anni sessanta del Novecento, dopo la morte della moglie Violet Fenton, che fino allora ne aveva proseguito l’opera continuando ad arricchire la biblioteca.