RUSSIA PALLADIANA
Palladio e la Russia
dal Barocco al Modernismo
Dal 27 settembre – 10 novembre 2014
Museo Correr, Venezia
Il manoscritto della prima traduzione in russo del famoso Trattato di Architettura di Andrea Palladio (pubblicato a Venezia nel 1570), attribuita al principe Dolgorukov, porta la data del 1699: da allora il grande architetto italiano divenne punto di riferimento imprescindibile anche nelle terre degli Zar.
La mostra “Russia Palladiana. Palladio e la Russia dal Barocco al Modernismo“ è organizzata dal Ministero della Cultura della Federazione Russa nell’ambito delle celebrazioni ufficiali dell’Anno del Turismo Italia-Russia 2014.
La scelta di focalizzare l’esposizione sull’influenza che l’opera del leggendario Maestro del tardo Rinascimento ebbe sulla storia dell’architettura russa trova profonde ragioni nel ruolo che Andrea Palladio esercitò nella storia dell’architettura. Egli fu infatti, così come universalmente riconosciuto, la figura che più influenzò l’Arte del costruire nel mondo.
In Russia, il nome di Andrea Palladio ha da sempre avuto un significato particolare, non solo perché riconducibile alle eccellenze del Rinascimento italiano ma anche come principale fonte d’ispirazione per la progettazione architettonica del Paese, oltre che come modello per la formazione della coscienza e della vita quotidiana.
Per fare un esempio noto, il fenomeno culturale prettamente russo della costruzione dell’usad’ba, ovvero della villa di campagna, ha come fonte d’ispirazione proprio l’opera di Palladio.
Nata da una collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e il Centro espositivo-museale di Stato ROSIZO di Mosca, con il sostegno del Museo statale di architettura A. V. Ščusev – Mosca, e lo CSAR (Centro Studi sulle Arti della Russia dell’Università Ca’ Foscari Venezia), la mostra, a cura di Arkadij Ippolitov e Vasilij Uspenskij del Museo Ermitage di San Pietroburgo, nasce da un progetto di Zelfira Tregulova, Direttore del Centro espositivo-museale di Stato ROSIZO.
L’esposizione, del tutto inedita per i contenuti e i risultati scientifici pubblicati in catalogo, ma anche per la sua ideazione, permette per la prima volta di seguire la storia, ormai tricentenaria, del palladianesimo russo attraverso un numero significativo di materiali ignoti al pubblico, provenienti dai fondi dei più prestigiosi musei e archivi della Russia.
Tra coloro che hanno partecipato al progetto ricordiamo l’Ermitage e il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, il Museo di Stato delle arti figurative A. S. Puškin, la Galleria di Stato Tret’jakov di Mosca, il Museo Statale di Architettura A. V. Ščusev, il Museo Storico di Stato, il Museo moscovita della tenuta di Ostankino, il Museo di Stato delle ceramiche Tenuta di Kuskovo del XVIII secolo, il Museo-tenuta Arhangelskoe, l’Archivio russo di Stato dei documenti antichi, il Museo della Storia di San Pietroburgo, il Museo dell’Accademia russa di Belle Arti, il Museo-appartamento di I. I. Brodskij, il Museo-riserva statale Peterhof, il Museo-riserva statale Pavlovsk, il Museo-riserva statale Carskoe Selo, la Biblioteca Nazionale russa, la Biblioteca dell’Accademia delle scienze, la Galleria d’arte della regione di Tver, l’Unione museale di Čerepovec, il Museo-riserva statale dell’architettura e delle arti di Pskov e il Museo d’arte moderna di Perm.
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La mostra è visitabile con gli orari e il costo del Museo Correr >>>