Museo Correr

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JEAN ARP & SOPHIE TAEUBER ARP. Dada e oltre.

Sophie Taeuber-Arp

1889-1904. Sophie Henriette Gertrud Taeuber nasce a Davos-Platz il 19 gennaio 1889, quinta figlia di Emil Taeuber, un farmacista di origine prussiana, e della svizzera Sophie Taeuberkrüsi. Dopo la morte del padre avvenuta nel 1891, la vedova cede la farmacia e nel 1894 si trasferisce a Trogen, dove Sophie frequenta la Grundrealschule e la Mädchenrealschule.

1904-1914. Nel 1904 la madre la iscrive alla Stauffacher Schule San Gallo, una scuola privata a libero accesso per disegnatori e progettisti di recente istituzione. Nel 1907 passa alla Zeichnungsschule dell’Industrie- und Gewerbemuseum di San Gallo. Dopo la morte della madre, i figli danno in affitto la casa di Trogen e Sophie si trasferisce a San Gallo con la sorella Erika. Nel 1910 prosegue gli studi a Monaco con Wilhelm von Debschitz, che nella stessa città dirige gli atelier per la sperimentazione e l’insegnamento dell’arte libera e applicata. Nell’estate del 1914 si trasferisce a Zurigo dove abita la sorella Erika e si guadagna la vita dipingendo ritratti e nature morte e realizzando lavori di artigianato.

1915-1918. Nel 1915 entra a far parte dello Schweizerische Werkbund. A Zurigo conosce il futuro marito Jean Arp, che espone le prime opere astratte tra cui anche produzioni tessili. Entrambi concordano nel rifiuto delle forme d’arte convenzionali e dei metodi didattici tradizionali. Inizia una prima fase di lavoro artistico comune in cui vengono realizzati collage, opere tessili e sculture in legno. Nel 1916 Sophie frequenta un corso di «danza libera» sotto la guida di Rudolf von Laban, dove conosce Mary Wigman, Susanne Perrottet, Berthe Trumpy e molte altre ballerine che, come lei, si esibiscono nelle soirées dei dadaisti. Nel 1917 danza in occasione dell’inaugurazione della galleria dada con un costume disegnato da Jean Arp. Insieme a Jean sottoscrive il Manifesto dadaista. Per la rivisitazione di René Morax dell’opera di Carlo Gozzi Il re cervo disegna le scenografie e le marionette.

1919-1925. Nell’inverno del 1919 si ammala di linfadenite polmonare ed è costretta a trascorrere parecchi mesi in un sanatorio di Arosa. In questo periodo prepara la coreografia per lo Schwarze Kakadou, che viene messo in scena nella sala dei mercanti di Zurigo nel mese di aprile. Conosce Francis Picabia e Gabrielle Buffet-Picabia. Nella Pasqua del 1921 si reca in Italia con Jean e visita Firenze, Roma e Siena. Il 20 ottobre Sophie Taeuber e Jean Arp si sposano a Pura. Nella primavera del 1925 Sophie affitta un atelier a Parigi con Jean. Si recano nuovamente a Firenze, Roma, Napoli, Pompei e Vietri sul Mare, dove fanno visita a Hugo Ball ed Emmy Hennings. Sophie viene nominata membro della giuria dell’Exposition Internationale des Arts Decoratifs et Industriels, organizzata al Grand Palais di Parigi. Le sue opere vengono premiate, mentre i suoi arazzi vengono esposti alla International Exhibition of Modern Tapestries di Toledo, Stati Uniti.

1926-1929. Grazie ai fratelli Horn, riceve commesse per la realizzazione di opere di architettura di interni. Progetta vetrate e pitture murali per l’abitazione privata di André Horn. All’inizio del 1927 le viene affidata la ristrutturazione e trasformazione del palazzo dell’Aubette, a Strasburgo, in un café-dansant multifunzionale. Trattandosi di un progetto di grande portata, Sophie chiede la collaborazione di Jean Arp e Theo van Doesburg. Il progetto dell’Aubette consente a Sophie e Jean Arp di acquistare un terreno a Clamart, nei pressi di Parigi, dove viene costruita un’abitazione-studio su progetto di Sophie Taeuber. A Sophie e a Marcel-Eugène Cahen, viene affidato l’incarico della ristrutturazione e dell’arredamento della Galerie Goemans di Parigi. Nel 1929 trascorre le vacanze in Bretagna con Robert e Sonia Delaunay, Tristan Tzara e Vncente Huidobro.

1930-1939. Grazie alla mediazione degli amici Theo van Doesburg e Michel Seuphor, prende contatto con il gruppo di artisti Cercle et Carré partecipando alle mostre organizzate da quest’ultimo. Quando il cenacolo si scioglie nuovamente nel 1931, Sophie aderisce al movimento Abstraction-Création e inizia una serie di composizioni dinamiche che introducono il movimento nel mondo figurativo delle opere verticali-orizzonali finora dominato dall’elemento statico. Partecipa a molte collettive tra cui «Artistes Suisses» alla galleria Vavin e alla Kunsthalle di Berna con Jean Arp, Kurt Seligman, Hans Schiess e altri. Nel 1936 i suoi lavori sono ospitati dalla galleria Pierre Loeb di Parigi e dal Kunsthaus di Zurigo nella mostra «Zeitprobleme in der Schweizer Malerei und Plastik». L’anno seguente partecipa all’esposizione dei costruttivisti alla Kunsthalle di Basilea. Insieme al collega César Domela, all’artista e collezionista americano A.E. Gallatin e a L.K. Morris, fonda nel 1937 la rivista d’arte internazionale «Plastique», di cui diventa redattrice e ideatrice dell’impostazione grafica. In una nuova fase di lavoro d’équipe con Jean Arp, vengono realizzate le sculture in legno Scultura matrimoniale e Wegweiser. Nel 1938 le sue opere sono esposte a Parigi, all’Exposition intemationale du Surrealismo, e a Londra, all’Exposition of Contemporary Sculpture della galleria Guggenheim Jeune. In una nuova fase di collaborazione artistica con il marito nasce la serie dei disegni denominati “a quattro mani”.

1940-1943. Fuggendo dalle truppe di occupazione tedesche entrate a Parigi, dopo aver fatto tappa a Nerac e Annecy, i coniugi Arp giungono infine a Grasse da Alberto e Susi Magnelli. Grazie alla mediazione di questi ultimi, nel dicembre 1940 hanno l’opportunità di abitare nel «Château folie», che d’ora in poi diventa tema ricorrente delle loro composizioni. Nonostante le circostanze pericolose, si reca a Parigi per verificare le condizioni della casa di Clamart. Nel 1942 il «Château folie» viene confiscato. Sophie e Jean si trasferiscono in una casetta vicino a Grasse. Quando svanisce ogni speranza di ottenere un visto per gli Stati Uniti, nel mese di novembre si recano a Zurigo. Jean viene ospitato da Max Bill e Sophie dalla sorella Erika. Sophie Taeuber muore nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 1943 per avvelenamento da ossido di carbonio.