Museo Correr

Museo Correr

APERTO VETRO 2000. Architetti e designer a confronto con il vetro quotidiano.

Percorso

I progettisti, architetti e designer, hanno da sempre considerato il vetro, per le sue caratteristiche fisiche, uno dei materiali espressivamente più ricchi a loro disposizione. In architettura, in interni, nel furniture design e nell’oggettistica è quindi ampiamente verificabile un uso “quotidiano” di vetro progettato. E’ questa una dimensione che, pur straordinariamente documentabile in chiave storica, assume tuttavia un peso ed un’importanza sempre più preponderanti man mano che si procede verso la contemporaneità, quasi a tracciare una parabola che, in sintonia con l’evoluzione tecnologica, conduca dalla pesantezza della pietra alla leggerezza del vetro, banalmente dalla materialità verso l’immaterialità. Affrontare il tema in chiave progettuale, in particolare in un contesto quale quello veneziano immediatamente associato alla parola vetro, aiuta a prescindere per un momento dalle manifestazioni più prettamente artistiche o decorative che il materiale consente, per spaziare su altri utilizzi, altre tecniche e soprattutto altri autori. Questi ultimi, appunto progettisti, cioè architetti e designer, vivono una dimensione ideativa allargata a comprendere l’intero ambiente umano. Per questo motivo, piuttosto che procedere ad una asettica presentazione di oggetti quotidiani in vetro, per definizione semplificati, si preferisce tentare di restituire la completezza e la complessità del lavoro dei progettisti, inserendo il progetto “vetro” all’interno del progetto “arredo”. Ci si propone pertanto di individuare personaggi di cui verranno presentati i significativi risultati nel campo del progetto-vetro abbinati a suggestioni provenienti dal furniture design e dalla architettura. Tendenzialmente contemporanei, i progettisti selezionati si arricchiranno tuttavia di alcune partecipazioni “storiche” rese necessarie dall’importanza degli oggetti prodotti così come, a livello teorico, dalla esemplificazione di una metodologia di lavoro da tempo consolidata.

I progettisti presenti: Aino Marsio Aalto,Alvar Aalto, Werner Aisslinger, Sari Anttonen, Ed Annink, Ron Arad, Sergio Asti, Gae Aulenti, Emmanuel Babled, Mario Bellini, Sebastian Berne, Cini Boeri, Enrico Bona, Renata Bonfanti, Fabio Bortolani, Arttu Brummer, Tomaso Buzzi, Luigi Caccia Dominioni, Sergio Calabroni, Stefano Cascinai, Achille Castiglioni, Gianni Celada, Piero Chiesa, Romano Chirivi, Aldo Cibic, Joe Colombo, Toni Corsero, Matali Crasset, De Pas – D’Urbino – Lomazzi, Barbara Del Vicario, Rodolfo Dordoni, Henry Ericsson, Kaj Franck, Gianfranco Frattini, Emanuela Frattini, Magnusson, Olivier Gagnère, Ignazio Gardella, Johanna Grawunder, Konstantin Grcic, Alfredo Häberli, Annaleena Hakatie, Makio Hasuike, Göran Hongell, Saara Hopea, Isao HosoeRichard Hutten, Toshiyuki Kita, Eero Koivisto, Harri Koskinen, Defne Koz, Marta Laudani, Ferruccio Lariani, Alessandro Learda, Fabio Lenci, Stefan Lindfors, Ross Lovegrove, Vico Magistretti, Angelo Mangiarotti, Enzo Mari, Jean-Marie Massaud, Alberto Meda, Alessandro Mendini, Roberto Manghi, Carlo Moretti, Jasper Morrison, Bruno Munari, Emilio Nanni, Marc Newson, Jean Nouvel, Gunnel Nyman,Roberto e Ludovica Palomba, Eleonore Peduzzi Riva, Renzo Piano, Christoph Pillet, Gio Ponti, Radi Designers, Franco Raggi, Umberto Riva, Paolo Rizzato, Marco Romanelli, Alberto Rosselli, Roberto Sambonet, Thomas Sandell, Denis Santachiara, Timo Sarpaneva, Afra eTobia Scarpa, Carlo Scarpa, Borek Sipek, Alvaro Siza, Ettore Sottsass, Philippe Starci, Nanny Still, Martin Szekely, Roger Tallon, Werter Toffoloni, Oiva Toikka, Oscar Tusquets, Paolo Ulian, Massimo Varetto, Massimo Vinelli, Nanda Vigo, Arnout Visser, Vogt-Weizenegger, Tapio Wirkkala, Marco Zanuso, Pierantonio Zuccheri.