Museo Correr

Museo Correr

EMANUELE LUZZATI. Il Milione di Marco Polo.

Percorso

La mostra, che si sviluppa tra la sala 6 e la sala 14 del Museo, propone le ventuno tavole originali realizzate da Emanuele Luzzati a collage e pastelli per la nuova edizione del Milione, che esce in questa occasione, pubblicata da Nuages, con la trecentesca versione toscana del testo. A questa nuova e sorprendente interpretazione per immagini dell’opera di Marco Polo, si affiancano – come rimandi e suggestioni – reperti antichi, rari, preziosissimi e normalmente non esposti delle collezioni del museo, riferibili o legati al Milione, al tema del viaggio e del rapporto cruciale tra Venezia e l’Oriente. Da un lato, quindi, l’ottimismo, il garbo e il talento di un grande maestro per una tra le più affascinanti storie mai raccontate, dall’altro un viaggio nel tempo sulle tracce di quella storia, dai codici miniati del XV secolo agli atlanti tolemaici, dalle mappe manoscritte agli oggetti del vicino e del lontano Oriente, alle varie edizioni antiche del Milione.

Sala 6. Nella sala 6 del museo – in cui inizia, nel normale percorso di visita, la sezione dedicata alla Civiltà veneziana – la mostra si apre con la celebre scultura lignea comunemente riferita a Marco Polo, di manifattura cinese, copia ottocentesca dell’effigie del veneziano venerata nel Tempio dei Cinquecento Dei di Canton, in Cina. Commissionata dall’allora sindaco di Venezia in occasione dell’Esposizione Geografica del 1881, essa documenta , assieme alle riviste scientifiche e alle medaglie in vetrina, l’interesse e la rivalutazione di cui la sua figura fu oggetto in quel periodo, come “scienziato” , come “veneziano” e come “gloria” della nascente nazione italiana. A parete, tra le finestre, la Tavola Qibla , un settecentesco “Trova Mecca”, a significare come il percorso di Marco attraversi il tempo e lo spazio ma anche, per mezzo di questi, le religioni e le culture.

Sala 7. Inizia in questa piccola sala l’esposizione delle tavole di Luzzati: nelle vetrine, a destra sono la partenza dei Polo da Venezia e l’affidamento a Niccolò e Marco da parte del Gran Cane di una delicata missione (condurre a destinazione la regina Cacesi e la figlia del re de’ Mangi), a sinistra i tre re Magi e la festosa accoglienza alla corte del Gran Cane. Nelle stesse vetrine, rare opere a stampa prevalentemente cinque/seicentesche, con testimonianze di viaggio o trattati di carattere geografico o cosmologico. A parete, rarissime e preziose opere cartografiche: a destra, la mappa manoscritta di Francesco Griselini – modello per la grande tela celebrativa del viaggiatore veneziano esposta nella Sala dello Scudo a Palazzo Ducale – che segna il percorso dei Polo verso Oriente, e la cinquecentesca incisione dell’Ortelio che rappresenta tutta l’Asia; a sinistra, la descrizione del mondo di Giuseppe Rosaccio, del 1647.

Sala 8. La mostra occupa, in questa sala, le vetrine centrali e alcuni spazi della monumentale libreria. Le vetrine presentano altri cinque esemplari delle tavole di Luzzati (in senso orario lo pseudo paradiso, il deserto, l’imbarco per l’isola di Iava, due scene dal banchetto del Gran Cane) intervallate da una ricca serie di edizioni antiche del Milione, pubblicate in un arco di tempo compreso tra il 1508 e il 1937, in veneziano, italiano, inglese, francese, russo, ceco, a testimonianza dell’enorme e duratura fortuna dell’opera in tutta Europa. Completano l’allestimento delle vetrine, come suggestioni pertinenti, oggetti diversi, dalle carrucole da nave alla posateria intagliata. Nella libreria, la vetrina sulla parete destra presenta una raffinata selezione di porcellane e ceramiche dell’estremo oriente, tra cui una ciotola cinese assai antica (sec. XV) in porcellana con decorazioni floreali azzurre. La parete di fondo della libreria ospita quattro grandi vetrine: nella prima è un’antichissima (1502) versione portoghese del Milione e un codice manoscritto quattrocentesco con ilcompendio dei viaggi di Marco Polo; particolarmente suggestivo anche il lunario perpetuo ad uso dei mercanti, in forma di piccolo rotolo di pergamena, con informazioni sulle distanze tra le principali città; la seconda ospita, assieme a suppellettili varie di provenienza mediorientale e a strumenti per il corretto utilizzo delle mappe, la preziosa carta geografica dell’oceano indiano di Battista Agnese, pergamena acquerellata del 1553. La terza vetrina presenta un’altra tavola di Luzzati (la partenza verso una nuova meta), corredata da oggetti da viaggio, cofanetti e dalla preziosa pergamena trecentesca con la Mariegola ovvero il documento madre, lo statuto dell’arte dei “varoteri” (conciatori di pelli). La quarta accosta una tavola di Luzzati con il Gran Cane in battaglia alla celebre settecentesca raffigurazione del Tartaro di Grevembroch e a una selezione d’armi mediorientali. Sulla parete destra, infine, l’ultima vetrina della libreria propone una preziosa serie di oggetti in metallo (bronzo, ottone) per lo più siriani, alcuni dei quali molto antichi, tra cui un secchiello in ottone ageminato del XIII secolo.

Sale 9-11.Nella sala 9, le vetrine centrali propongono una straordinaria serie di carte nautiche e portolani soprattutto cinquecenteschi. Si tratta di preziosi esemplari disegnati a inchiostro e acquerellati provenienti dalla grande collezione cartografica del museo, selezionati perché rappresentano i luoghi e i percorsi di Marco Polo, intervallati dalle tavole di Luzzati. Ecco dunque – da destra, in senso antiorario – il Mediterraneo, una tavola di Luzzati che illustra il clima caldo e meraviglioso della provincia indiana di Maabar, il Mar Egeo; nella seconda vetrina la grande carta nautica del Mediterraneo, Mar Neo, Africa e Americhe, di Giorgio Sideri del 1550. Nella seguente, assieme a un’altra pergamena cinquecentesca col Mediterraneo, il mar Nero e il Mar d’Azov, due tavole di Luzzati incentrate su scene di caccia a esotici animali; nella quarta vetrina, due carte seicentesche con le isole Canarie e Madera, e una tavola di Luzzati che illustra la città di Quinsai, circondata dall’acqua. La piccola sala successiva, oltre a un Teatrino di Luzzati, presenta, nella vetrina d’angolo, tre grandi ceramiche, due di manifattura orientale (giapponese e persiana) e una, la coppa da barbiere, di manifattura veneta realizzata su imitazione delle orientali. Sul ripiano a pavimento, altri due oggetti veneti realizzati su ispirazione esotica: la coppa a forma di conchiglia e il settecentesco elefantino in legno, che era un’insegna da farmacia. Nella sala successiva, il percorso della mostra è segnato dal grande forziere da viaggio, dal quale occhieggia un cinquecentesco bacile mediorientale in bronzo cesellato e ageminato.

Sale 12 – 14. Nella prima vetrina, due celebri carte cinquecentesche, una Geografia universale di Claudio Tolomeo e una rappresentazione del mondo dell’Ortelio; più tarde sono le due raffigurazioni del viaggio da Venezia al Santo Sepolcro; le due tavole di Luzzati raffigurano gli uomini con la testa di cane dell’isola di Angaman e il viaggio verso Amien, ai confini dell’India. Nella seconda, due mappe seicentesche, un Isolario di Coronelli, un’Asia di Iean Bleau e la tavola di Luzzati che descrive le fredde terre del re Conci. Oltrepassata la sala 13, dedicata, nell’itinerario del museo, al rapporto tra Venezia e il mare, la mostra si chiude nella sala 14. Nel contesto delle vedute e raffigurazioni della città, che, nel percorso ordinario, sono il tema della sala, la mostra propone, in vetrina, le due ultime tavole del Milione di Luzzati, una con la raffigurazione del viaggio per mare e l’altra con il festoso ritorno a Venezia, accompagnate da un atlante settecentesco e da oggetti d’ambientazione. A parete, a destra, il tema del ritorno a casa di Marco Polo è riproposto in un dipinto della metà dell’Ottocento: la mostra si apre e si chiude dunque con testimonianze della rifondazione moderna del suo mito.