IL LIBRO DI BESSARIONE IN DIFESA DI PLATONE:
NELL’OFFICINA DELL’ULTIMO FILOSOFO BIZANTINO
Venezia, Museo Correr
23 agosto – 31 ottobre 2022
A cura di Sergei Mariev
In collaborazione con Biblioteca Nazionale Marciana e Johannes Gutenberg Universität Mainz
In occasione del 24° Congresso internazionale di Studi Bizantini
_
Presso il Museo Correr si terrà tra il 23 agosto e il 31 ottobre 2022 la mostra Il libro di Bessarione in difesa di Platone: nell’officina dell’ultimo filosofo bizantino.
L’iniziativa si colloca tra gli eventi collaterali del 24° Congresso Internazionale di Studi Bizantini (Venezia-Padova, 22-27 agosto 2022). Promossa dall’Association Internationale des Ètudes Byzantines (AIEB) e dall’Associazione Italiana di Studi Bizantini (AISB) in collaborazione con i Musei Civici di Venezia e la Biblioteca Marciana, la mostra è finanziata dall’Heisenberg-Programm della DFG (Associazione Tedesca per la Ricerca Scientifica).
L’idea della mostra è sorta nell’ambito del progetto di ricerca intitolato “Bessarion and Byzantine Culture in Public Perception during the 15th century” (con direttore di ricerca il PD Dr. Sergei Mariev, Johannes Gutenberg Universität Mainz, Germania) e dedicato a Bessarione (1408-1472), una delle personalità più affascinanti e, al contempo, uno dei Bizantini più influenti del XV secolo.
Oggetto dell’esposizione sono alcuni preziosi documenti conservati nella Biblioteca Marciana: manoscritti, incunaboli, prime versioni a stampa dell’In Calumniatorem Platonis, il capolavoro di Bessarione.
La mostra getta una luce inedita sul lavoro intellettuale del grande Bizantino e del suo entourage, evidenziando la fecondità del suo progetto culturale, incentrato sulla trasmissione dell’eredità intellettuale bizantina all’Occidente.
Il libro bessarioneo in difesa di Platone non ha però solo un significato per lo studio della tradizione platonica bizantina e della sua ricezione in Occidente.
Il materiale relativo a quest’opera che è conservato nella Biblioteca Marciana è infatti interessante anche da un’altra prospettiva, giacché esso permette di ricostruire la modalità di lavoro degli autori bizantini. I documenti conservati nella Marciana comprendono non solo le versioni finali dell’In Calumniatorem Platonis che erano appartenute all’autore stesso, ma anche un certo numero di bozze che Bessarione aveva realizzato nel processo di redazione dell’opera e che contengono delle note scritte a mano da Bessarione stesso e dagli studiosi, membri del suo entourage, con i quali Bessarione durante il suo lavoro regolarmente si confrontava, nonché alcuni altri manoscritti che Bessarione consultava durante il suo lavoro e persino un testo redatto dal suo ghost-writer, Giovanni Gatti.
Tutto questo materiale mostra chiaramente come scrivere un libro nel 15mo secolo non fosse un’attività solitaria praticata nell’isolamento di uno studiolo o nella cella di un monaco, ma un’impresa collettiva che comportava l’intensa collaborazione con altri studiosi per un lungo periodo e un continuo sforzo di riscrittura e correzione.
Il percorso espositivo permette così al visitatore di entrare nell’‘officina’ di Bessarione e di ripercorrere le tappe del lungo e travagliato percorso intellettuale che portò all’elaborazione e pubblicazione dell’opera bessarionea, seguendo insieme le vicende dei testi in cui il progetto filosofico e culturale di Bessarione andava via via concretizzandosi.
Poiché alcuni dei manoscritti presentavano segni di grave deterioramento, la mostra è stata anche l´occasione per migliorarne le condizioni conservative attraverso interventi di restauro volti a permetterne l´esposizione in sicurezza.
Il progetto espositivo è accompagnato dalla pubblicazione di un catalogo per i tipi di Edizioni Ca’ Foscari.
_