Il percorso espositivo parte dal primo periodo della loro unione, tra il 1916 e la metà degli anni Venti, nel pieno fermento del movimento Dada che nasce allora a Zurigo, al Cabaret-Voltaire, e che rivoluzionerà l’idea stessa di arte, oltre a mettere in discussione valori e significati del vivere o concetti quali modernità, convenzione, comunicazione e linguaggio;
prosegue poi con gli anni di Parigi, dove i coniugi Arp costruiscono la loro casa-studio a Clamart, per poi fare ritorno a Zurigo dove Sophie morirà tragicamente nel 1943: “… Da quando te ne sei andata, ringrazio ogni giorno che passa. Ogni giorno trascorso mi avvicina a te.” L’esposizione sottolinea le affinità e le divergenze, l’immaginario comune e quello opposto, la forza e le difficoltà di una comunione destinata a continuare idealmente nell’opera di Arp, anche dopo la prematura scomparsa della moglie. La mostra documenta inoltre da un lato il ruolo di Sophie nell’ambito più strettamente vicino al design e alla progettazione d’interni nel contesto Bauhaus, dall’altro i legami tra Arp e Venezia , dal Gran Premio della Scultura alla Biennale del 1954, all’amicizia con Peggy Guggenheim.