Un suggestivo percorso attraverso la storia del libro e della stampa a Venezia, da Gutenberg e i prototipografi veneziani, attraverso Aldo Manuzio e Dürer, fino all’Ottocento.
Questo propone la mostra, curata da Piero Lucchi e Monica Viero e allestita al primo piano del Museo Correr: una straordinaria selezione di volumi e opuscoli a stampa affiancati da fogli volanti, incisioni, matrici xilografiche e calcografiche e altri oggetti d’arte, appartenenti al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, alla Biblioteca di Storia e d’Arte veneziana e ad altre collezioni del Museo.
Attraverso un numero limitato di edizioni – scelte sulla base della rarità, curiosità e valore culturale (ma sono presenti anche veri capolavori d’arte) – la mostra testimonia il fermento e l’importanza dell’attività editoriale a Venezia, che fu – com’è noto – uno dei primi centri in ordine di tempo – e per quantità e qualità – nella produzione di libri a stampa e di incisioni, non solo nell’età degli incunaboli e nel XVI secolo, ma anche nei periodi successivi del libro “antico”- cioè composto a mano e impresso con il torchio – fino alla prima metà dell’Ottocento.
Dalle straordinarie edizioni antiche, testimoniate nel percorso espositivo da documenti unici quali le due pagine della grande Bibbia di Gutenberg o i frammenti di edizioni di Vindelino da Spira e di Nicolas Jenson, appartenenti ai cosiddetti prototipografi veneziani, si giunge fino alle edizioni di Aldo Manuzio e Dürer, che rappresentano il più alto punto d’incontro fra testo e immagine, come pure fra mondo germanico e Venezia. La selezione riserva inoltre un’attenzione particolare al libro illustrato e alle edizioni più antiche, in particolare quelle veneziane. Ciò permette al visitatore di osservare le tipologie e le caratteristiche di forma e contenuto della produzione a stampa nel corso dei vari secoli, dai grandi incunaboli in folio realizzati ad imitazione dei codici medioevali, alle edizioni di piccolo formato ma ricche di illustrazioni e con testi in lingua volgare; dai libri umanistici da tasca alle sontuose e raffinate edizioni illustrate settecentesche, fino alle enciclopedie e ai giornali illustrati dell’Ottocento, che a Venezia raggiunsero altissime tirature, diffuse – spesso a fascicoli su abbonamento – in tutta la penisola, da una rete di librai agenti e venditori che già prefiguravano alcuni tratti del mercato editoriale contemporaneo.
Una molteplicità di edizioni che permette di far luce anche rispetto al “profilo” dei lettori, la cui provenienza sociale e culturale varia a seconda dei diversi ruoli e funzioni svolte nella società, anch’essa trasformatasi per opera di quella cosiddetta “rivoluzione inavvertita” rappresentata proprio dalla stampa.