Museo Correr

Museo Correr

DANIELE MANIN: DALLA GLORIA ALL’ESILIO. Immagini e memorie dai Musei Civici di Venezia e Cassa di Risparmio di Venezia, Campo San Luca.

Cronologia

VENEZIA 1797 > 1875

1797. Fine della Repubblica di Venezia, dopo l’occupazione del territorio veneto da parte di Napoleone. La città è retta da una Municipalità provvisoria, di stampo democratico, controllata dai francesi. Il 17 ottobre il trattato di Campoformido cede Venezia all’Austria.

1802. Il 23 ottobre muore l’ultimo Doge di Venezia, Lodovico Manin.

1804. Nasce Daniele Manin. La famiglia, di origine ebraica, si è convertita al cattolicesimo cinquant’anni prima, assumendo col battesimo il cognome Manin da quello della famiglia del doge Lodovico, cui apparteneva il padrino.

1805. Il trattato di Presburgo cede il Veneto alla Francia.

1807. Trasferimento della sede patriarcale di Venezia dalla cattedrale di San Pietro di Castello alla basilica marciana. Napoleone fa abbattere la chiesa di San Geminiano e cinque arcate delle Procuratie Vecchie per far posto all’Ala Napoleonica in Piazza San Marco.

1815. Caduto Napoleone, con la Restaurazione seguita al Congresso di Vienna il Veneto è riconsegnato all’Austria (Regno Lombardo Veneto, dipendente dall’impero asburgico).
1821. A Venezia vengono scoperte le prime organizzazioni antiaustriache; moti liberali si verificano in altre città.

1844. A Cosenza sono fucilati dagli austriaci i veneziani Antonio ed Emilio Bandiera e Domenico Moro.

1847. A Venezia si tiene in settembre il IX Congresso degli Scienziati, cui Daniele Manin e il dalmata Nicolò Tommaseo partecipano attivamente, manifestando la loro posizione liberale.

1848. Il 18 gennaio Manin e Tommaseo vengono arrestati e imprigionati. In tutta Europa, nel frattempo, sta esplodendo la rivolta contro i regimi autoritari, da Parigi a Milano, da Roma a Vienna. Il 17 marzo, a Venezia , Manin e Tommaseo, su pressione popolare, vengono liberati. Il 21 marzo si instaura in città una repubblica capeggiata da Daniele Manin. Dopo le Cinque Giornate di Milano, anche Carlo Alberto, re del Piemonte,che ha concesso la Costituzione, muove guerra all’ Austria (Prima guerra d’indipendenza). Sconfitto a Custoza (27 luglio) si ritira, abbandonando anche Venezia a cui aveva fino allora dato manforte. Un valido aiuto è invece assicurato alla città dal generale napoletano Guglielmo Pepe e dai suoi volontari. Poco a poco le rivolte vengono represse. Resistono Venezia e Roma.

1849. Il 2 aprile, sotto l’incalzare austriaco, la Repubblica di Venezia decreta la difesa a oltranza. Caduta la repubblica romana, Garibaldi tenta di venire in aiuto di Venezia, ma viene fermato dagli austriaci a Comacchio (ove muore sua moglie Anita). Dopo mesi d’assedio, il 23 agosto la città si arrende. Manin, Tommaseo, Pepe e molti altri – tra cui il pittore Ippolito Caffi – vengono esiliati.

1853-1856. Guerra di Crimea. Russia contro Gran Bretagna, Francia, Austria cui il regno del Piemonte si affianca per assicurarsi appoggio diplomatico nella rivendicazione del lombardo-veneto

1857. 22 settembre: Manin muore esule a Parigi

1859. Il Piemonte dichiara guerra all’Austria (Seconda guerra d’Indipendenza) e conquista una parte del regno Lombardo-Veneto, portandone il confine sul Mincio.

1861. 17 marzo: nasce il Regno d’Italia. Il re è il piemontese Vittorio Emanuele II di Savoia.

1866. Italia in guerra a fianco della Prussia contro l’Austria (Terza guerra d’Indipendenza). Nonostante le sconfitte italiane (tra cui quella di Lissa, in cui muore, tra gli altri, Caffi), grazie alla vittorie dell’alleato prussiano, l’Italia ottiene l’annessione del Veneto, poi sancita con un plebiscito.

1868. La salma di Daniele Manin rientra solennemente a Venezia ed è tumulata a San Marco

1870. Roma capitale d’Italia.

1875. Inaugurazione del monumento a Daniele Manin nel campo San Paternian, d’ora in poi Campo Manin.