Museo Correr

Museo Correr

SARGENT AND VENICE.

Progetto

Dopo “Turner and Venice” un altro grande artista si confronta con il fascino della laguna.
Venezia fu senza dubbio la città più amata da John Singer Sargent (1856-1925), principale esponente dell’impressionismo americano, nato a Firenze e a lungo vissuto in Europa.

Cresciuto in un ambiente colto e cosmopolita, tra Italia, Francia, Spagna, Svizzera e Germania, allievo a Parigi di Carolus Duran e iscritto all’Ecole des Beaux arts, inizia la sua carriera come ritrattista. Amico di Monet, intraprende nella seconda metà degli anni ’70 un serie di viaggi di studio e di sperimentazioni sempre più importanti della pittura en plein air. Il primo viaggio a Venezia è del 1870. Vi tornerà per più di dieci volte nell’arco di quarant’anni, e la rappresenterà con un gran numero di dipinti, come nessun’altra.

Questo particolare amore si riflette nella copiosa produzione di olii e acquerelli a tema veneziano – circa centocinquanta – dipinti tra gli anni ottanta del XIX secolo e il 1913. Di essi, ben cinquantaquattro sono esposti alla mostra del Museo Correr, la prima a lui interamente dedicata a Venezia e concepita come un suggestivo viaggio lungo il Canal Grande, colto da una gondola, sulla quale Sargent amava dipingere, adottando un punto di vista ribassato, che restituisce inquadrature inedite e inconfondibili. Vi sono rappresentati palazzi, chiese, campi e canali, animati dai riflessi della luce sull’acqua e sulle architetture, ma , accanto alle vedute dei luoghi e dei monumenti più noti (Ponte di Rialto, Palazzo Ducale, Salute) , trovano spazio alcune insolite visioni di vita quotidiana che rimandano alla vita tradizionale della Venezia dell’epoca, con interni di botteghe, o strade brulicanti di cittadini o donne al lavoro, o caffè e osterie e molto altro ancora. In tutte queste scene, siano esse di interni o di esterni, dominano la ricerca sulla luce, la libertà e l’incisività del tratto oltre a una perfetta padronanza formale. Il percorso espositivo è completato da un’inedita e sorprendente sezione dedicata a certa pittura veneziana coeva (Milesi, Tito, Selvatico, Nono) nella quale Sargent, protagonista di diverse Biennali, senza dubbio lascia il segno, ma da cui probabilmente a sua volta subisce influssi e contaminazioni.
Le opere sono provenienti da importanti gallerie e istituzioni museali, tra cui il Philadelphia Museum of Art, la Royal Academy of Arts di Londra e il Thyssen-Bornemisza di Madrid, nonché da diverse collezioni private.

Organizzata grazie alla collaborazione tra i Musei Civici Veneziani e le Adelson Galleries di New York, questa mostra è curata da Warren Adelson, Elizabeth Oustinoff e Giandomenico Romanelli

Catalogo pubblicato in edizione italiana da Electa (in inglese Yale University Press) con saggi dello stesso Adelson, Richard Ormond, Elaine Kilmurray, Rosella Mamoli Zorzi, Elizabeth Oustinoff e Giandomenico Romanelli.